mercoledì, aprile 21, 2021

Da Vienna al Golfo Persico passando per la CTF50

In attesa che da Vienna arrivino le ultime novità sulle vibrazioni politiche del momento, nel Golfo si gioca una partita di tutt’altro tipo. Dal 31 marzo scorso, il French Air Naval Group (GAN) ha assunto il comando della Combined Task Force (CFT) 50, componente operativa del Comando Centrale delle Forze Navali USA (NAVCENT) con specifica missione nel Golfo Persico e nel Mar Arabico. Il periodo, con scadenza 24 aprile, è stato avviato in base ad una richiesta del Comando combattente unificato delle forze armate degli Stati Uniti (CENTCOM) al Comando delle operazioni aeree e terrestri dell'esercito francese (SCOAT). Il risultato della cooperazione tra il gruppo navale (CSG) della portaerei statunitense USS Dwight D. Eisenhower e quello della portaerei francese Charles de Gaulle è uno dei livelli più alti di integrazione militare raggiunti fino ad ora, un segale di unità e cooperazione tra alleati indirizzato certamente agli attori che stanno svolgendo un ruolo chiave in quella che oggi potremmo definire come una delle aree più instabili del globo. 

L'iniziativa statunitense è arrivata all'indomani dell’esercitazione GASWEX 21 (Group Arabian Sea Warfare Exercise), una manovra navale combinata di addestramento che si è tenuta nel Golfo di Aden tra il 19 e il 22 marzo e alla quale hanno partecipato le Marine Militari di Francia, Belgio, Giappone e Stati Uniti. Anche se contemporaneo all’incidente del cargo Ever Given e al conseguente blocco del Canale di Suez, il comando francese della CTF50 era già stato deciso in precedenza. 

Pur essendo una procedura comune assegnare singole unità alla Task Force 50, è certamente meno frequente demandarne il ruolo di comando ad gruppo navale alleato. Per la portaerei Charles de Gaulle, ricoprire l’incarico di nave ammiraglia della CTF50 non è però una novità. Il primo evento risale al 2015, un periodo di circa quattro mesi svolto durante l'operazione Arromanches II condotta nel Golfo Persico durante il periodo di massima espansione di Daesh in Siria e in Iraq. 

Per la Charles de Gaulle, la missione di oggi rimane la stessa di cinque anni fa: lotta all'ISIS, al terrorismo e alla pirateria. Ovviamente la minaccia odierna non è quella del 2015, tuttavia il tentativo jihadista di riorganizzare un campagna di destabilizzazione in Medio Oriente rimane una minaccia concreta, così come concreto è il rischio di assistere ad una rapida escalation nel campo degli armamenti NRBC (armi nucleari, radiologiche, biologiche e chimiche) o ad un sensibile incremento degli attacchi ai mercantili civili che dai paesi del Golfo fanno rotta verso l’Oceano Indiano. 

La fase di dispiegamento del CSG francese è iniziata a Tolone il 21 febbraio scorso; rimasto nel Mar Mediterraneo fino al 6 marzo, ha attraversato il canale di Suez ed è entrato nel Mar Rosso con la fregata egiziana classe Gowing, El Fateh. Nella seconda parte della missione, chiamata Clémenceau 21, la Charles de Gaulle ha raggiunto l'Oceano Indiano ed ha partecipato all’esercitazione GASWEX 21. Per evitare inutili provocazioni, durate il periodo di comando della CTF50, la portaerei francese e la USS Dwight D. Eisenhower hanno optato per operare a debita distanza, la prima nel Golfo Persico e l'altra nel Mar Arabico. (IT Log Defence) 

 Foto navapost.com