La commessa assegnata a Raytheon è possibile grazie all’aumento del budget per la Difesa autorizzato dal Congresso per il 2023. Il pacchetto di spesa omnibus, firmato dal presidente Joe Biden il 29 dicembre, include 250 milioni di dollari destinati in modo specifico al United States INDOPACOM per la gestione e il controllo del lancio di missili balistici e missili ipersonici da parte di Pechino. Nel luglio 2022 la SDA aveva già assegnato a L3Harris e Northrop Grumman contratti per un valore totale di 1,3 miliardi di dollari per sviluppare 28 satelliti Tranche 1 Tracking Layer, 14 per ciascuna società, da dispiegare su due diversi piani orbitali. Secondo il programma, il lancio di questi 28 satelliti avrà inizio nell'aprile 2025 mentre quelli commissionati a Raytheon entreranno in orbita successivamente ed entro comunque la fine dello stesso anno solare. Una volta dispiegata nell'orbita terrestre bassa, la rete di satelliti Raytheon diventerà il quinto livello di satelliti che fornisce allerta missilistica e tracciamento al Dipartimento della Difesa. Per garantire i tempi di consegna e ridurre i rischi derivanti da problemi tecnici, Raytheon sfrutterà i progetti già esistenti, avvalendosi di prodotti e componentistica di tipo commerciale. La costellazione di sette veicoli satellitari sarà dotata del sensore a infrarossi persistente Wide Field of View overhead di Raytheon, del bus microsatellitare di classe Saturn realizzato da Blue Canyon Technologies e del carico utile elettronico messo a disposizione da SEAKR Engineering.

Secondo stime del Pentagono, l’arsenale missilistico cinese conta più di 350 testate nucleari, circa 100 missili balistici intercontinentali (ICBM), 25 missili balistici intermedi (IRBM) ed un numero imprecisato di missili balistici a medio e corto raggio, missili da crociera e missili balistici lanciabili da sottomarini (SLBM), oltre al nuovo veicolo di planata ipersonico DF-ZF che Pechino dichiara già operativo. Attualmente, per gli USA e per i suoi alleati l’attenzione è indirizzata verso Dong Feng-41 (10-20 unità), Dong Feng-31 (70-80 unità) e Dong Feng-5 (30-40 unità), tutti ICBM, e dai missili balistici a raggio intermedio Dong Feng-26. Il più datato tra tutti è certamente il Dong Feng-5 (DF-5/ CSS-4), primo missile balistico intercontinentale cinese disponibile nella versione a testata singola da 1-3 Mt o multipla, con 10 veicoli di rientro (MIRV) armati con testate da 300 Kt. Lanciabile da silo, il DF-5 garantisce un range di 13 mila km e un errore circolare probabile (CEP) di circa 300 m.

Foto Raytheon, L3Harris, Military Today