Bombardieri B-1B e droni spia Global Hawk RQ-4 delle Forze Aeree
Statunitensi (USAF) starebbero sorvolando il Mar Cinese Meridionale e le aree
di interesse USA nel Pacifico. Secondo i media statunitensi l’operazione
rientrerebbe nel quadro delle attività volte a sostenere le missioni di
sorveglianza e di deterrenza innescate nella regione dalle crescenti tensioni
USA-Cina, facendo seguito alle notizie secondo cui l’Esercito Popolare Cinese
(PLA) ha recentemente condotto una serie di esercitazioni anfibie e navali che
secondo alcuni analisti potrebbero rappresentare un vero e proprio
avvertimento indirizzato ai secessionisti di Taiwan. I B-1B, rischierati sulla
base di Andersen, isola di Guam, sarebbero inquadrati nel United States
Indo-Pacific Command (USINDOPACOM) e starebbero già volando missioni sul Mar
Cinese Meridionale. Per rafforzare la presenza operativa nel Pacifico nord
occidentale, USAF starebbe inoltre spostando un numero consistente di droni
Global Hawk sulla base aerea di Yokota, 30 km ad ovest di Tokyo.
Progettati con algoritmi avanzati per ottenere nuovi
livelli di autonomia, gli RQ-4 utilizzano il software di pre-programmazione
degli obiettivi che permette all’aeromobile di adattare e rimodulare
autonomamente i piani di volo pre-impostati, questo in funzione delle
circostanze che si presentano durante la missione. La macchina può elaborare
rapidamente e contemporaneamente grandi volumi di informazioni, consentendo al
Comando operativo di migliorare ed estendere l'ambito della missione e
superare così la tanto discussa "tirannia della distanza" che caratterizza il
vasto teatro geograficamente del Pacifico.
Uno dei moduli che compongono la piattaforma software degli RQ-4 è il
Distributed Autonomy Responsive Control (DARC), sistema in avanzata fase di
sviluppo realizzato da Northrop Grumman che, attraverso nodi aerei e
terrestri, integra i velivoli senza pilota nelle reti "mesh",
permettendo ai velivoli di eseguire una gamma più ampia di funzioni senza la
stretta interazione del livello decisionale umano. In pratica, come dichiarato
alla rivista Warrior Maven dallo stesso vicepresidente della società
aerospaziale statunitense, Scott Winship, "invece di pilotarlo, gli dici quale
effetto vuoi in una zona". Con i nuovi algoritmi, le altissime velocità di
elaborazione e gli enormi spazi di archiviazione a disposizione, le risorse
ottenute dalla sorveglianza aerea, inserite in rete, permettono al
Global Hawk di attingere, organizzare e analizzare grandissimi volumi di dati
ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) , determinarne la
pertinenza e trasmettere i risultati, ottimizzati, allo “human
decision-makers”.
Parte fondamentale del processo è l’analisi in tempo reale dei dati; ad
esempio, i computer di bordo possono in alcuni casi utilizzare programmi di
apprendimento automatico e rimbalzare le informazioni sui nuovi dati di
missione. Lo scopo è effettuare una rapida determinazione delle conseguenze
che questi ultimi avrebbero su quanto pianificato, questo prima di trasmettere
i dati ai Comandi. In termini tattici, ciò equivale a fissare una porzione
strategicamente rilevante del Mar Cinese Meridionale identificando
all'istante attività importanti come il passaggio di una nave cinese di
superficie. (IT Log Defence)
Foto USAF: RQ-4 Global Hawk