Terminata l’era della guerra globale al terrorismo e forte dell’esperienza fatta su tecnologie atte a combattere le insurrezioni e le guerre civili in Medio Oriente, l’industria militare occidentale torna a concentrarsi sull’attacco ad obiettivo convenzionali quali carri armati, mezzi blindati o formazioni di fanteria. Un'importante innovazione che punta a cambiare il settore del supporto aereo riguarda però lo sviluppo di una nuova classe di armi, le “munizioni di micro precisione”: bombe, razzi e missili guidati di peso inferiore a 20 kg che trovano riferimento nelle bombe anti-carro GBU-44/B Viper Strike che tra il 2007 e il 2015 hanno armato gli aeromobili a pilotaggio remoto MQ-5A/B Hunter.
All'inizio della guerra globale al terrorismo, la più piccola munizione di
precisione disponibile per le piattaforme aeree era il missile anticarro AGM-114
Hellfire, un’arma utilizzata dagli MQ-1 Predator nelle missioni di supporto
aereo ravvicinato (CAS) in appoggio tattico alle forze amiche. In questo ruolo
sono subito apparsi chiari i limiti dell'Hellfire: pur essendo leggero (50 kg),
il missile prodotto da Martin Marietta e Rockwell International garantiva una
forza distruttiva troppo spesso esagerata rispetto ai bersagli designati - 9 kg
di High Explosive Anti-Tank (HEAT) - ed era di scarsa efficacia contro
formazioni di fanteria o era troppo potente per obiettivi di precisione in
ambiente urbano, senza poi considerare i danni collaterale, un problema di non
poco conto in scenari quali l’Iraq e l’Afghanistan.
L’esigenza di una migliorare
il munizionamento destinato ai velivoli a controllo remoto ha così portato allo
sviluppo della prime micro munizioni, e più esattamente alla realizzazione della
bomba planante GBU-44 / B Viper Strike, variante della Brilliant Anti-Tank (BAT)
prodotta da Northrup Grumman, un sistema d’arma progettato per colpire target
rilevanti come i blindati sovietici e per questo equipaggiato con sensori e
sistemi di guida avanzati. Primo è fondamentale step che ha permesso una
drastica riduzione del peso è stata la rimozione e sostituzione dell’originario
sistema di ricerca (sensori acustici passivi e sistema terminale ad infrarossi)
con un sistema laser semi attivo; quindi si è passati al potenziamento dei
sistema di guida, con all’adozione del Sistema di Posizionamento Globale (GPS),
e all’eliminazione dei microfoni direzionali presenti sulle punte delle ali del
BAT, sostituiti con quattro semplici aste. Infine, è stato ridotto il carico di
esplosivo con una testata HEAT da 1,83 kg. Il risultato è stata la creazione di
un sistema d’arma di precisione da 11,3 kg - la metà del missile anticarro
AGM-114 -, subito impiegabile sugli UAV MQ-5A/B Hunter e adatto ad obiettivi di
precisione in ambiente urbano.
Con il cambiamento degli scenari operativi il
ridotto carico di esplosivo e il “basso livello di letalità” si è però
trasformato in un handicap che ha portato i vertici del United States Special
Operations Command (USSOCOM) a dichiarare la graduale eliminazione della GBU-44
/ B dai suoi arsenali. Nel 2012 Northrop Grumman decide così di vendere il
progetto a MBDA e nel 2015 US Army ritirata la flotta di Hunter dalla linea di
volo. MBDA continua a commercializzare la GBU-44 / B con il nome "Viper-E" , ma
l’arma, che probabilmente non genererà più vendite, non viene più esposta nei
saloni dedicati alla Difesa. Rimane però il background acquisito, il fatto
sostanziale che questo sistema d’arma è il predecessore delle moderne micro
munizioni, la dimostrazione che il concetto di “arma chirurgica” ha valore e può
essere efficace anche sul campo di battaglia. (IT Log Defence) Foto MBDA:
Viper-E