mercoledì, giugno 24, 2020

Il concetto Viper Strike nato dalla guerra totale al terrorismo

Terminata l’era della guerra globale al terrorismo e forte dell’esperienza fatta su tecnologie atte a combattere le insurrezioni e le guerre civili in Medio Oriente, l’industria militare occidentale torna a concentrarsi sull’attacco ad obiettivo convenzionali quali carri armati, mezzi blindati o formazioni di fanteria. Un'importante innovazione che punta a cambiare il settore del supporto aereo riguarda però lo sviluppo di una nuova classe di armi, le “munizioni di micro precisione”: bombe, razzi e missili guidati di peso inferiore a 20 kg che trovano riferimento nelle bombe anti-carro GBU-44/B Viper Strike che tra il 2007 e il 2015 hanno armato gli aeromobili a pilotaggio remoto MQ-5A/B Hunter. 

All'inizio della guerra globale al terrorismo, la più piccola munizione di precisione disponibile per le piattaforme aeree era il missile anticarro AGM-114 Hellfire, un’arma utilizzata dagli MQ-1 Predator nelle missioni di supporto aereo ravvicinato (CAS) in appoggio tattico alle forze amiche. In questo ruolo sono subito apparsi chiari i limiti dell'Hellfire: pur essendo leggero (50 kg), il missile prodotto da Martin Marietta e Rockwell International garantiva una forza distruttiva troppo spesso esagerata rispetto ai bersagli designati - 9 kg di High Explosive Anti-Tank (HEAT) - ed era di scarsa efficacia contro formazioni di fanteria o era troppo potente per obiettivi di precisione in ambiente urbano, senza poi considerare i danni collaterale, un problema di non poco conto in scenari quali l’Iraq e l’Afghanistan. 

L’esigenza di una migliorare il munizionamento destinato ai velivoli a controllo remoto ha così portato allo sviluppo della prime micro munizioni, e più esattamente alla realizzazione della bomba planante GBU-44 / B Viper Strike, variante della Brilliant Anti-Tank (BAT) prodotta da Northrup Grumman, un sistema d’arma progettato per colpire target rilevanti come i blindati sovietici e per questo equipaggiato con sensori e sistemi di guida avanzati. Primo è fondamentale step che ha permesso una drastica riduzione del peso è stata la rimozione e sostituzione dell’originario sistema di ricerca (sensori acustici passivi e sistema terminale ad infrarossi) con un sistema laser semi attivo; quindi si è passati al potenziamento dei sistema di guida, con all’adozione del Sistema di Posizionamento Globale (GPS), e all’eliminazione dei microfoni direzionali presenti sulle punte delle ali del BAT, sostituiti con quattro semplici aste. Infine, è stato ridotto il carico di esplosivo con una testata HEAT da 1,83 kg. Il risultato è stata la creazione di un sistema d’arma di precisione da 11,3 kg - la metà del missile anticarro AGM-114 -, subito impiegabile sugli UAV MQ-5A/B Hunter e adatto ad obiettivi di precisione in ambiente urbano. 

Con il cambiamento degli scenari operativi il ridotto carico di esplosivo e il “basso livello di letalità” si è però trasformato in un handicap che ha portato i vertici del United States Special Operations Command (USSOCOM) a dichiarare la graduale eliminazione della GBU-44 / B dai suoi arsenali. Nel 2012 Northrop Grumman decide così di vendere il progetto a MBDA e nel 2015 US Army ritirata la flotta di Hunter dalla linea di volo. MBDA continua a commercializzare la GBU-44 / B con il nome "Viper-E" , ma l’arma, che probabilmente non genererà più vendite, non viene più esposta nei saloni dedicati alla Difesa. Rimane però il background acquisito, il fatto sostanziale che questo sistema d’arma è il predecessore delle moderne micro munizioni, la dimostrazione che il concetto di “arma chirurgica” ha valore e può essere efficace anche sul campo di battaglia. (IT Log Defence) Foto MBDA: Viper-E