venerdì, marzo 26, 2021

Cargo israeliano colpito da un missile

Nessuno ferito sul cargo israeliano colpito ieri da un missile mentre navigava nelle acque internazionali del Golfo di Oman; l’incidente, l'ultimo di una serie di presunti attacchi iraniani alle navi di proprietà israeliana, riguarda il porta container Lori (Callsign D5WE7), imbarcazione battente bandiera liberiana attaccata alle prime ore del mattino del 25 marzo 2021 da un soggetto ostile non identificato. Diretta a Mumbra, costa occidentale dell’India, la Lori aveva lasciato il porto di Dar es Salaam (Tanzania) il 21 marzo scorso; dalle prime notizie diffuse dai media israeliani e dal portavoce della società proprietaria, la XT Management Ltd. con sede ad Haifa, la nave avrebbe riportato danni lievi e starebbe continuando la navigazione senza particolari problemi. Commentando la notizia, il canale televisivo israeliano Channel 12 ha reso noto che da una prima analisi i sospetti sul possibile mandante del presunto attacco ricadrebbero su Teheran: l’incidente arriva dopo una serie di reciproche accuse per le recenti vicende legate all’escalation di aggressioni avvenute contro navi mercantili e petroliere.

 Il 26 febbraio scorso un'esplosione aveva colpito nel Golfo di Oman la MV Helios Ray, nave cargo di proprietà israeliana battente bandiera delle Bahamas. Accusato dal primo ministro Benjamin Netanyah, l'Iran aveva subito negato ogni coinvolgimento, ma secondo gli esperti israeliani i danni causati dell’esplosione sarebbero riconducibili al modus operandi dei pasdaran. L'operazione, pianificata con cura nei minimi dettagli, rispecchierebbe, infatti, una serie di attacchi sferrati contro alcune petroliere nel 2019 e le operazioni contro navi da trasporto messe in atto dall’Iran negli anni Ottanta. All'inizio di marzo, Teheran aveva puntato il dito contro Israele perché sospettato di aver organizzato un attacco nel Mediterraneo orientale contro la nave commerciale iraniana Shahre Kord: secondo le dichiarazioni del portavoce della compagnia di navigazione IRISL, la chiglia del cargo era stata danneggiata da un oggetto esplosivo che aveva causato anche un piccolo incendio.

Un rapporto pubblicato il 10 marzo scorso dal Wall Street Journal pone l'attenzione sul ruolo di Israele sui possibili attacchi subiti dalle nave irariane. Il report asserisce che negli ulitimi dicitto mesi lo Stato ebraico avrebbe preso di mira, con mine ed altri tipi di ordigni, almeno 12 navi dirette in Siria, la maggior parte delle quali utilizzate per il trasporto di petrolio o comunque sospettate di avere a bordo carichi di armi riconducibili all’Iran. Le operazioni, condotte soprattutto nel Mar Rosso, sarebbero iniziate alla fine del 2019 e avrebbero costretto almeno due navi a rientrare in porto. Per il Wall Street Journal, gli attacchi hanno lo scopo di interrompere il flusso di denaro che viene utilizzato per finanziare i gruppi terroristici che operano nel vicino Medio Oriente. Pur non commentando il rapporto, Israele ha precisato che per fermare l'estremismo è necessario colpire i profitti derivanti dal commercio di petroli iraniano; negli ultimi anni Teheran ha violando sia le sanzioni statunitensi sull’Iran che le sanzioni internazionali su Damasco portando avanti questo tipo di attività in gran parte della Siria. (IT Log Defence)

Foto vesselfinder.com