Skydweller Aero non ha ancora reso noti gli obiettivi dei velivoli dimostrativi, ma ha confermato che sta lavorando con US Navy per definire i limiti standard delle prestazioni. Per ora, si ipotizzano missioni in volo tra i 30 e i 90 giorni, valore che dipende dalla latitudine alla quale si opera e conseguentemente dall'intensità della luce assorbita dai pannelli solari utilizzati per la produrre l'energia che alimenta i motori del velivolo. Con l'enorme apertura alare di cui è dotato, 236 ft (72 m), ed un peso massimo al decollo (MTOW) di 5.500 ld (2.495 kg), l'aereo sarebbe già in grado di operare, a 25-50 kt (46-92 km/h), ad altitudini comprese tra 30.000 e i 45.000 ft (9.200-13.7000 m), volare ad una velocità di 100 kt (185 km/h) e trasportare un carico utile massimo di 800 libbre (360 kg), supportando quindi un'ampia gamma di sensori; inoltre, in ambito civile, potrebbe essere utilizzato per le comunicazioni, il supporto alle operazioni in situazioni di emergenza e calamità e per il monitoraggio ambientale e la mappatura spaziale.
Attualmente, i velivoli US Navy a lungo termine che operano ad altitudini relativamente elevate sono gli MQ-4C Triton: range 8.200 nmi (15.200 km), 30 ore di autonomia e quota di servizio a 56.000 ft (17.000 m).
Skydweller Aero ha volato per la prima volta nel dicembre 2020 e nell'aprile scorso ha effettuato con successo un volo di prova ad Albacete, in Spagna, allo scopo di validare i sistemi di controllo e i sensori. L'aereo, che sarebbe in grado di operare da basi dislocate in tutto il mondo, è dotato di circa 270 m2 di celle fotovoltaiche che possono generare, secondo fonti di stampa, 2 Kwh di potenza, una cifra decisamente sottostimata che sarebbe però sufficiente a garantire fino a tre mesi di volo ininterrotto e un carichi utile significativo. Qualche cosa di simile era stato tentato con il progetto Solar Impulse 2, il quadrimotore con equipaggio ad energia solare che tra il 2015 e il 2016 ha circumnavigato il globo terrestre in 17 tappe, la più lunga delle quali da Nagoya alle Hawaii, 3.894 nmi (7.212 km) in 4 giorni, 21 ore e 52 minuti. In realtà l'aereo, che in totale ha volato 22.915 nmi (42.438 km) in complessive 558 ore e 7 min, è stato costretto a contenere la percorrenza delle singole tratte ad ad un massimo di 117 ore e 52 minuti non per limiti tecnici ma piuttosto per il limite fisico imposto dai piloti.
Partner tecnologico del progetto, Leonardo sarà responsabile della commercializzazione del drone in Italia, Regno Unito, Polonia e per le Agenzie Nato. Un team dedicato di Leonardo partecipa alle attività di sviluppo e sperimentazione, svolte presso le infrastrutture di Skydweller a Madrid e Albacete in Castilla-La Mancha. Questa piattaforma, innovativa e “green”, permetterà alla società di acquisire competenze tecnologiche che potranno essere traslate in futuro anche in altri ambiti, come la propulsione e l’alimentazione elettrica, le aerostrutture e i materiali ultra leggeri, tutti fattori che influenzeranno il business aeronautico dei prossimi vent'anni. (IT Log Defence)
Foto Leonardo Company