domenica, luglio 04, 2021

Sea Breaker, il nuovo missile di Rafael

Si chiama Sea Breaker il nuovo missile a lungo raggio presentato da Rafael Advanced Defense Systems il 30 giugno scorso, una combinazione tra intelligenza artificiale e algoritmi decisionali che fa di questo progetto un sistema d'arma di quinta generazione, un prodotto capace di eseguire attacchi chirurgici e di precisione in un raggio operativo di 300 km (186 mi). Dotato di un avanzato sistema di ricerca IIR (Imaging Infra-Red), il Sea Breaker è ideale per l'ingaggio di bersagli marittimi e terrestri, fissi o in movimento, ed in particolare in settori Anti Access/Area Denial (A2/AD) - capacità di precludere o limitare la penetrazione di sistemi d'attacco ostili in aree terrestri, aeree e marittime, incluse  acque costiere, zone insulari e arcipelaghi. Secondo quanto pubblicato dalla rivista specializzata Defense News, Sea Breaker è destinato a navi militari di superficie, corvette e fregate, e a lanciatori terrestri come lo Spyder, un formato plug-and-play che consente di armare la stessa batteria con diversi tipi di missili, architettura aperta già utilizzata con il missile SkyCeptor, lanciabile dal sistema di difesa Patriot, o con i missili I-Derby e Python-5,  lanciabili dallo stesso Spyder. 

Riconducibile alla faminglia dei missili e bombe a guida di precisione prodotti da  Rafael, come lo Spice 250 e Spike NLOS, il nuovo Sea Breaker è armato con una testata penetrante a frammentazione da 250 libbre (113 kg), simile quindi ad una bomba Mark-81, che consente di neutralizzare con un singolo colpo una nave delle dimensioni di una fregata o distruggere bersagli terrestri di alto valore strategico. Il missile si avvale di tecnologie quali  mid-flight abort capability, sistema per l'interruzione del volo, e il Battle Damage Assessment (BDA), apparato per il rilevamento e la stima accurata dei danni,  mentre il collegamento dati supporta in tempo reale il processo decisionale man-in-the-loop e gli aggiornamenti tattici.   Il sistema di guida utilizza algoritmi di Deep Learning e Artificial Intelligence (AI), mentre il profilo di missione fornisce la pianificazione automatizzata, il riconoscimento e l'acquisizione automatica del bersaglio, nonché la capacità di attacco multidirezionale (full sphere attack capability). Inoltre, il Sea Breaker può eseguire voli a pelo d’acqua (skimming) e voli a bassissima quota (Terrain Contour Matching), performance che gli consentono sferrare di attacchi in modo preciso e a sorpresa.

Secondo quanto dichiarato da Rafael, il Sea Breaker può cambiare target anche all'ultimo momento: in ambienti con bersagli mobili, come un porto dove navi civili e militari potrebbero trovarsi in spazi ristretti, la necessità di un migliore il riconoscimento degli obiettivi è infatti fondamentale. Questo significa che quando sparato da centinaia di chilometri di distanza, dovendo discriminare rapidamente un bersaglio, come nel di una cannoniera dall’aspetto simile ad un peschereccio, il missile riesce a modificare la rotta anche in fase homming, una caratteristica fondamentale che permette di contenere gli effetti negativi di un attacco.

I recenti conflitti hanno evidenziato che le guerre convenzionali  combattute da forze opposte chiaramente delineate non sono più la norma. Gli scontri si svolgono sempre più frequentemente in ambianti dove la presenza di civili può diventare un fattore determinante nella scelta degli obiettivi,  un motivo per il quale la precisione per evitare danni e vittime collaterali diventa un “must”. Secondo gli sviluppatori Rafael, il futuro campo di battaglia prevede l’esistenza di più ambienti privi di GPS e questo comporta una maggiore necessità di missili come il Sea Breaker, un sistema d’arma capace  di essere immune alle contromisure elettroniche, agile, flessibile e dotato capacità tecnologicamente avanzate, intelligenza artificiale e algoritmi decisionali. (IT Log Defence)

Foto Rafael