Il Protector sarà la versione britannica dello SkyGuardian MQ-9B, drone sviluppato da General Atomics in varie configurazioni, compresa quella maritime SeaGuardian con radar di pattugliamento marittimo multimodale a 360 gradi e capacità opzionale di riconoscimenti delle boe munite di sistema radio-acustico. Gli RG Mk1 della RAF saranno armati con due bombe a guida laser GBU-12 da 227 kg e fino quattro missili aria-superficie AGM-114 Hellfire; essendo nato come Remotely Piloted Aircraft System (RPAS) avanzato a lunga durata di media altitudine (MALE), volerà ad una quota di 40.000 ft e avrà un’autonomia di 40 ore. Il Protector verrà impiegato in missioni ISTAR e in missioni di attacco di precisione: in questo caso il velivolo sarà armato con sistemi d’arma britannici, come i missili multiruolo aria- superficie Brimstone 3 di MBDA UK e la bomba a guida laser Paveway IV da 500 libbre costruita da Raytheon UK. Inoltre, sarà dotato di protezione avanzata anti-ghiaccio e anti-fulmini, opzione che fornirà alla RAF ampia flessibilità di azione anche in condizioni meteorologiche estreme.
Rispetto al Reaper, il Protector sarà dotato di sensori aggiornati che attraverso l’utilizzo di più bande spettrali consentono un grado di precisione più elevato e una migliore risoluzione delle immagini. Sul piano delle comunicazioni, sarà configurato con un collegamento dati crittografato, comunicazioni satellitari oltre la linea di vista attraverso il sistema britannico SKYNET X-band, sistema automatico di riconoscimento amico-nemico (IFF) Mod V e un sistema di backup Inmarsat. Oltre ad essere utilizzato dalla RAF, il Protector volerà anche nello spazio aereo civile per eseguire missioni di ricognizione antincendio o in caso di catastrofi naturali come inondazioni. General Atomics sta, inoltre, lavorando per adattare l’aeromobile al sistema Detect and Avoid (DAA), tecnologia essenziale per integrare i sistemi aeromobili senza pilota (UAS) nel National Airspace System (NAS). (IT Log Defence)
Foto Royal Air Force