lunedì, ottobre 16, 2023

Guerra Hamas-Israele: aggiornamento 15-16 ottobre

IDF continua i preparativi per intensificare le operazioni nella regione rispondendo con forza agli attacchi di Hamas, inclusa la neutralizzazione del comandante della forza Nukhba responsabile del massacro del Kibbutz Nirim. Sono stati colpiti altri 100 siti, inclusi centri di comando e controllo, siti di lancio di razzi, complessi militari e posizioni logistiche. Continuano i preparativi logistici per sostenere le attività aeree, terrestri e marittime necessarie per smantellare Hamas nella Striscia, mitigando l’impatto sui civili e invitando i civili di Gaza a spostarsi a sud attraverso un nuovo corridoio, mentre Hamas sta intenzionalmente ostacolando ogni sforzo, a conferma della natura di un’organizzazione ispirata all’ISIS e all’estremismo jihadista.   

Nel sud del Paese, l’esercito continua a proteggere i residenti delle comunità israeliane e si prepara  ad eseguire un’ampia scala di piani operativi offensivi contro la Striscia di Gaza. Gli attacchi aerei dell'IDF hanno riguardato i centri amministrativi di Hamas e attacchi contro oltre cento obiettivi militari. IDF continua a dare priorità agli attacchi contro il personale senior di Hamas e contro coloro che sono coinvolti negli attacchi di sabato, tra cui Billal Al Kedra, il comandante Nukhba delle forze nel sud di Khan Yunis, responsabile del massacro del Kibbutz Nirim. Presi di mira i siti, i tunnel, le postazioni anti carro, i punti di osservazione e i comandi operativi di Zaytun, Khan Yunis, Jabaliya, Al-Furqan e Beit Hanoun.

Domenica è stato registrato un tentativo di attacco effettuato con un missile anticarro lanciato contro un mezzo IDF nei pressi di Nir Oz, risultato di una serie di tentativi di infiltrazione isolati avvenuti a Zikim. Nelle stesse ore Hamas ha intensificato il lancio di razzi contro Tel Aviv ed Herzaliya e contro le comunità del sud. I sistemi di difesa missilistica attiva – incluso l’Iron Dome – continuano a svolgere un ruolo importante nell’intercettazione di molte di quest’ira minaccia. Parallelamente, Israele ha completato l’evacuazione delle comunità del sud in prossimità della barriera di sicurezza con la Striscia di Gaza, compresa Sderot.

A nord, lungo il confine settentrionale di Israele con il Libano, continuano gli attacchi alle comunità e alle posizioni militari israeliane, compreso un attacco missilistico anticarro contro la comunità israeliana di Shtula; IDF risponde colpendo gli obiettivi e le installazione Hezbollah site in aree non abitate. Alcune delle misure adottate per prepararsi alle operazioni intensificate includono l’arruolamento di oltre 350.000 riservisti, la preparazione dei centri logistici avanzati per supportare le unità combattenti sul fronte e la facilitazione del rifornimento continuo di armi e rifornimenti. 

Il capo di stato maggiore dell'IDF ha parlato con la controparte del comando centrale degli Stati Uniti, il generale Michael Kurilla: gli Stati Uniti hanno annunciato che stanno dispiegando nella regione una  seconda portaerei, la USS Dwight D. Eisenhower Carrier Strike Group. 

Due mesi prima dei brutali attacchi sferrati da Hamas e dai militanti della Jihad Islamica Palestinese (PIJ) contro Israele, si sono tenuti a Beirut una serie di incontri. Secondo gli analisi del Centro di Ricerca israeliano Alma, è evidente che si trattasse di meeting finalizzati ad ottenere l'autorizzazione dei piani dell'operazione. Ad organizzare tali incontri ci avrebbe pensato il padrone di casa, il segretario generale di Hezbollah, Hasan Nasrallah, anello di congiunzione tra Teheran e gli esecutori materiali del piano, Hamas e PIJ. Nasrallah avrebbe incontrato il Comitato iraniano per gli affari esteri e la sicurezza presso il Consiglio della Shura il 12 agosto, e si è poi incontrato con i vertici operativi, con ogni probabilità, per spiegare la direttiva iraniana e discutere la loro strategia operativa. Il ministro degli Esteri iraniano e la sua squadra hanno avuto un ruolo determinante nel dirigere questa operazione terroristica, e sembra che siano stati loro a lavorare e ad approvare il piano. Il ministro degli Esteri iraniano si è reso conto subito dopo aver visitato l’Arabia Saudita che Riyadh desiderava la normalizzazione e ha cercato di impedirla. Ha inviato un consigliere a Nasrallah, esortandolo a completare il piano operativo con il PIJ e Hamas. Sembra che i preparativi siano stati completati il ​​1° settembre e che Nasrallah abbia incontrato nuovamente il ministro degli Esteri iraniano per l'approvazione finale. Il giorno successivo, Nasrallah ha incontrato Hamas e i capi della Jihad islamica per informarli che l'autorizzazione era stata ottenuta. (IT Log Defence) 

Source IDF, Alma
Foto AFP, Reuters