Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) continuano ad avanzare all’interno della Striscia di Gaza: il Capo di stato maggiore, Generale Herzi Halevi, sta valutando la possibilità di continuare l'operazione di terra e penetrare in profondotà. A questa fase, con il supporto aereo dei caccia della Heyl Ha'Avir, stanno prendendo parte i reparti di fanteria della Tzahal, i mezzi corazzati, il corpo del genio, le forze speciali, inclusa le unità di ricognizione Sayret Matkal, e i repari speciali della marina, Shayetet 13.
Nel corso di questi attacchi sono stati presi di mira due alti dirigenti di Hamas: Ratib Abu Tzahiban, comandante delle forze navali della Brigata città di Gaza, responsabile della pianificazione di recenti attività di infiltrazione fino ad ora state sventate, e Asem Abu Rakaba, capo della squadra aerea di Hamas, responsabile degli UAV, dei droni, dei parapendii, del rilevamento aereo e della difesa aerea della Striscia. Sono segnalati scontri con i militanti di Hamas a Bureji, nella parte centrale dell’enclave palestinese, e in altre località più a nord.
Al momento, tra i soldati israeliani non ci sono né vittime né feriti, mentre sarebbe alto il numero di combattenti palestinesi rimasto ucciso.
Durante la notte, nel nord della Striscia, l'esercito e i caccia israeliani hanno colpito 150 obiettivi sotterranei, centrati di posti comando, siti di lancio, depositi di munizioni, infrastrutture e un gran numero di tunnel. L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) riferisce che su un totale di 1,4 milioni di sfollati interni, 640 mila palestinesi avrebbero già trovato rifugio all’interno delle 150 strutture messe a disposizione dall'agenzia in tutta la Striscia. Secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa palestinese Maan, ci sarebbero stati colloqui e sforzi politici per raggiungere un accordo su un potenziale cessate il fuoco e sullo scambio di prigionieri. Dopo l'intensificazione dei bombardamenti, Hamas spingerebbe per una tregua di qualche giorno ed uno scambio che prevede il rilascio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane in cambio di 100 ostaggi israeliani. Ai microfoni di Al Jazeera, il portavoce del movimento islamico di resistenza, Osama Hamdan, ha affermato che gli israeliani "vorrebbero isolare Gaza dal mondo per commettere i loro crimini in un profondo silenzio. Sono preoccupati per ciò che potrebbe accadere sul campo e per il fatto che stanno affrontando una resistenza molto forte”.
L'intelligence israeliano ritiene che Hamas utilizzi l’ospedale Shifa, il più grande ospedale di Gaza City, come centro di comando: i sospetti sono confermati dall'intercettaione di due telefonate e dalle infomazione ottenute dai servizi di sicurezza durante gli interrogatori dei terroristi di Hamas catturati il 7 ottobre. Ma il fatto che Hamas abbia già abusato dei civili ricoverati in ospedale come scudi umani non sembra essere un fatto nuovo. Nel 2014, un giornalista ha spiegato in dettaglio come gli uomini del movimento che controllano l'enclave lo abbiano interrogato in una stanza dell'ospedale. Il reporter, che per motivi di sicurezza è rimasto anonimo, descrisse l’ospedale Shifa come “il quartier generale dei leader di Hamas, un luogo dove è facile inocrare i miliziani nei corridoi e negli uffici”. Intanto, per operare all’interno della rete di cunicoli che attraversano la Striscia di Gaza, liberare gli ostaggi e stanare i combattenti palestinesi, Israele ha preparato lo squadrone "Samor", reparto dell'unità Yahalom specializzato nel combattimento all’interno dei tunnel sotterranei costruiti da Hamas e Hezbollah.
Durante i primi venti giorni di guerra, Hamas ha lanciato contro Israele più di 7.000 razzi ed ha colpito strutture civili israeliane ad oltre 130 miglia da Gaza. Mercoledì un condominio è stato colpito a Rishon LeTzion e tre civili sono stati feriti, mentre le sirene suonano costantemente a Petah Tikva, Bat Yam, Rose Ha’ayain e in molte altre città circostanti. Sul fronte settentrionale, continuano gli attacchi contro le comunitã israeliane che abitano il nord di Israele, con tentativi di lancio di razzi e missili anticarro contro le posizioni israeliane. La mattina del 28 ottobre, un UAV delle IDF ha preso di mira una cellula terroristica mentre tentava di lanciare raffiche di missili anticarro dal Libano verso il nord di Israele, vicino al Kibbutz Hanita. Inoltre, i terroristi hanno sparato contro una postazione dell’esercito israeliano vicino ad Avivim e al Kibbutz Misgav Am, nel nord del Paese. Non sono stati segnalati feriti; sono stati lanciati anche razzi e colpi di mortaio. In tutti i casi, le forze delle IDF hanno preso di mira la fonte dell'attacco. Sabato mattina la la Difesa Aerea israeliana ha intercettato un missile terra-aria lanciato dal Libano verso un UAV delle IDF; gli israeliani hanno risposto al fuoco colpendo l'origine della minaccia. (IT Log Defence)
Foto: The Times