sabato, novembre 11, 2023

Guerra Hamas-Israele: aggiornamento 10 novembre

In un'intervista a Fox News, giovedì sera il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha fermamente respinto la possibilità di un cessate il fuoco con Hamas, riaffermando che qualsiasi stop all'operazione di terra, se pur temporaneo, sarebbe comunque subordinato al rilascio degli ostaggi israeliani. Rispondendo alle preoccupazioni della comunità internazionale circa le intensioni post-belliche di Israele nella Striscia di Gaza, Netanyahu ha chiarito che lo Stato ebraico non intende occupare l'enclave, ma cerca una soluzione duratura capace di dare ai palestinesi, agli israeliani e a tutto il Medio Oriente un futuro migliore. Pur non fissando un calendario specifico, Netanyahu ha affermato che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) stanno facendo di tutto per ridurre le vittime civili, sottolineando gli sforzi portati avanti per creare zone e corridoi sicuri per l'evacuazione dei civili, questo nonostante Hamas tenti di tutto per tenerli in una condizione di pericolo.  

Nelle ultime 24 ore le forze israeliane sono entrate nel centro di Gaza, hanno raggiunto l’ospedale  di  Shifa e quello Indonesiano, sedi, secondo l’intelligence, dei comandi operativi di Hamas e nascondiglio di gran parte della vertici militari del gruppo, incluso Yahya Sinwar, capo del Movimento di resistenza palestinese nella Striscia di Gaza. È continuata la pressione contro le roccaforti del terrorismo, con le forze delle IDF che hanno inflitto gravi danni alle infrastrutture e hanno  preso il controllo del quartier generale della sicurezza di Hamas. Inoltre, sono state eseguite operazioni di sgombero a ovest della città di Jabaliya, nella parte nordoccidentale della Striscia, e sono stati messi  in sicurezza una serie di avamposti, sequestrati lanciarazzi, missili anticarro e missili terra-aria, munizioni e materiale di intelligence e dozzine di mitragliatrici. Un’unità della 460a Brigata, incaricata di identificare le infrastrutture terroristiche e ripulire l'area, ha trovato rampe di lancio nascoste vicino a una moschea. Inoltre, i soldati hanno rinvenuto più di 50 razzi pronti per essere lanciati verso Israele; il ritrovamento è  avvenuto all'interno di una struttura studentesca nel nord di Gaza. 

Mercoledì, le truppe delle IDF hanno individuato un gruppo di terroristi di Hamas  che stava pianificando l’esecuzione un attacco contro le forze israeliane; il gruppo operava all’interno di un edificio adiacente all'ospedale al-Quds. Distrutto anche uno dei  tunnel utilizzati il 7 ottobre, scoperto vicino a una scuola  dai soldati d'élite dell’unità "Yahalom" del Combat Engineering Corps. Colpita la leadership tattica di Hamas, eliminato il capo degli armamenti e dell’industria bellica, Mohsen Abu Zina,  principale sviluppatore delle armi in mano al movimento palestinese con  esperienza nel campo delle armi strategiche e dei razzi. Giovedì, dopo uno scontro a fuoco durato dieci ore,  i soldati della Brigata Nahal hanno preso il controllo dell'Avamposto 17, a Jabalya. Durante l’operazione sono stati recuperati  importanti documenti relativi ai piani operativi di Hamas. Sempre giovedì, un aereo da caccia delle IDF ha ucciso Ibrahim Abu-Maghsib, capo dell'unità missilistica anticarro. 

Un’unità da combattimento della 7a Brigata corazzata delle IDF ha effettuato un raid contro una postazione militare e un campo di addestramento di Hamas ed ha elimina 30 terroristi. I militari hanno preso il controllo degli edifici e ne hanno confiscato il contenuto: dozzine di armi, missili, UAV, mappe, dispositivi di comunicazione, mortai, droni d'attacco e attrezzature da combattimento. Nell'ambito del raid, i combattenti della 7a Brigata hanno eliminato circa 30 terroristi ed hanno fatto irruzione nell'ufficio di Muhammad Sinwar, fratello del leader di Hamas Yahya Sinwar.


Giovedì pomeriggio Eilat è stata scossa da un altro incidente: un aereo senza pilota si è schiantato vicino alla scuola elementare di Tze'elim, provocando una forte esplosione. In un comunicato, le IDF hanno reso noto che, al momento dell’esplosione, nell’edificio erano presenti 37 studenti della scuola materna e sei studenti di un istituto superiore. Funzionari israeliani affermano che l'attacco UAV su Eilat è stato effettuato dalla Divisione Imam Hossein, la forza d'élite iraniana in Siria. Il  giorno prima, il movimento yemenita Houthi aveva affermato di aver lanciato numerosi missili balistici non specificati contro “siti sensibili” vicino a Eilat, nel sud di Israele. In risposta alla minaccia, intercettata dal sistema Arrow, sono stati colpiti, durante la notte, obiettivi paganti in ​​Siria.  L’incidente ha indotto le IDF ad attivare tutti  i sistemi di difesa presenti nella zona di Arava, nel sud di Israele. Questo è il sesto tentativo di attacco Houthi contro Israele. 

Fino ad ora, le IDF hanno colpito più di  14.000 obiettivi terroristici, distrutto oltre 100 tunnel e confiscato oltre 4.000 armi, molte delle quali trovate all’interno di moschee, asili, edifici residenziali e altre aree civili sfruttate da Hamas. Il numero dei soldati rimasti uccisi dall'inizio della guerra è salito a 354, di cui 41 morti dall'inizio delle operazioni di terra. Negli ultimi giorni gli attacchi delle milizie palestinesi sferrati contro Israele con l’uso di fuoco indiretto sono però diminuiti sensibilmente. Dall'inizio della guerra sono stati lanciati verso Israele circa 9.500 razzi e decine di droni. Circa il 12% del totale dei lanci è atterrato nella Striscia di Gaza e circa 900 sono stati effettuati da siti civili quali moschee, scuole, ospedali e centri culturali. Oltre 130 ingressi di tunnel sono stati scoperti e distrutti.  Hamas e i combattenti della Jihad Islamica palestinese stanno, intanto, continuando a condurre attacchi contro le  truppe dislocate dietro la linea di avanzata israeliana, il che è coerente con la natura delle operazioni di sgombero.

Il 10 novembre, le IDF e le forze della polizia di frontiera israeliana hanno condotto un'attività antiterrorismo nel campo di Jenin. Durante l’operazione i militati israeliani hanno avuto uno scontro a fuoco con una cellula di terroristi armati, più di dieci palestinesi sono stati uccisi e più di 20 arrestati, compresi  Nur e Minur Salma, terroristi palestinesi affiliati alla Jihad islamica. Nella West Bank, dall’inizio delle guerra, i combattenti della milizia palestinese si sono scontrati con le forze israeliane sei volte. Gli attacchi  sono stati rivendicati  dalla Fossa dei Leoni (Areen Al-Ousoud), neo-nato gruppo della resistenza palestinese in Cisgiordania che  continua a sottolineare il suo allineamento con Hamas. 

Gli Stati Uniti hanno condotto un attacco aereo  contro un base militare iraniano in Siria: due aerei da combattimento F-15 hanno sganciato numerose bombe su un deposito di armi vicino a Deir el-Zour, sito noto per essere utilizzato dai pasdaran del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Secondo il Pentagono, le forze statunitensi in Iraq e Siria sono state attaccate almeno 38 volte in meno di un mese, sei delle quali negli ultimi due giorni. La maggior parte degli attacchi, sferrati con droni o razzi da gruppi sostenuti dall’Iran, sono stati sventati o non sono riusciti a raggiungere l’obiettivo e non hanno comunque causato vittime o danni alle infrastrutture; quelli andati a segno negli ultimi giorni, firmati dalla Resistenza Islamica in Iraq, una coalizione di milizie irachene appoggiate dall’Iran, hanno comunque determinato il ferimento di 46 militari statunitensi, più del doppio di quelli registrati precedentemente. Abu Alaa al Walai, segretario generale della milizia irachena Kataib Seyyed ol Shohada sostenuta da Teheran, ha annunciato che il suo gruppo appoggerà qualsiasi azione rivolta contro le forze statunitensi in Iraq. 

Sul fronte nord gli Hezbollah libanesi e le altre milizie appoggiate dall'Iran hanno condotto tre attacchi transfrontalieri; in risposta alla minaccia e al continuo lancio di missili, le Forze aeree israeliane hanno colpito una serie di obiettivi riconducibili al movimento sciita libanese, tra cui arsenali, lanciarazzi, centri tecnologici e altro ancora. Martedì pomeriggio, la squadra di difesa aerea delle IDF ha intercettato un obiettivo aereo sospetto identificato nella zona di confine con il Libano. Dal Libano meridionale  hanno anche sparato contro una postazione israeliana sita nella zona di Aramshe, senza comunque causare feriti, Mercoledì sono continuati gli attacchi e sono state centrate diverse postazioni di lancia missili anti-carro; due soldati delle IDF sono rimasti feriti quando i terroristi hanno lanciato un missile anticarro verso l'area di Dovev. Attaccate anche Shtula e Yiftah, kibbutz che sorgono a breve distanza dalla linea di confine. (IT Log Defence)