martedì, novembre 07, 2023

Guerra Hamas-Israele: aggiornamento 6 novembre

Israele entra nella quinta settimana di  guerra, il conflitto innescato il 7 ottobre dall'attacco di Hamas alle comunità israeliane nel sud di Israele. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) continuano ad operare lungo la Striscia di Gaza, combinando le forze aeree, navali e di terra con l'Agenzia di sicurezza israeliana (Shabak/ISA) e l'intelligence militare Aman. I soldati del 36° battaglione, guidati dall'unità di ricognizione Golani, hanno raggiunto la costa a sud di Gaza City, separando di fatto le roccaforti settentrionali di Hamas dal resto della Striscia. L'enclave palestinese è completamente circondato e le unità più avanzate sono ormai entrate nel cuore della città. Da quando le prime unità del Tzahal hanno iniziato l'invasione, poco più di una settimana fa, sono stati colpiti oltre 2.500 obiettivi terroristici, posti comando, punti di osservazione, tunnel, depositi di armi e capi militari che hanno ricoperto incarichi di alto livello all'interno delle due maggiori organizzazioni terroristiche che controllano la Striscia, Hamas e la Jihad islamica palestinese.

Grazie alle informazioni ottenute dai prigionieri negli interrogatori e al materiale intelligence fornito dalle agenzie, le IDF stanno neutralizzato numerose cellule terroristiche, prendendo di mira i centri di comando e controllo, le infrastrutture, le postazioni ricavate sui tetti dei palazzi e nei pressi degli accessi ai tunnel. Inoltre, Israele continua ad adottare misure fattibili per mitigare l'impatto sui residenti di Gaza e durante il fine settimana ha autorizzato l'ingresso di 63 camion di aiuti umanitari nella Striscia. Al contrario, Hamas persiste nell’azione di ostacolo all'evacuazione dei civili dall'enclave palestinese: nel week end, ad esempio, le IDF hanno tentato invano di aprire un corridoio umanitario di tre ore, dalle 13:00 alle 16:00, sulla rotta Salah Al-Din. Tutto questo, mentre Hamas continuava ad attaccare le forze israeliane con colpi di mortaio e missili anticarro.

Domenica pomeriggio, il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce dell'IDF, ha rivelato informazioni di intelligence che mostrano fino a che punto Hamas sfrutta gli edifici destinati all'assistenza sanitaria, intercettazioni telefoniche e filmati che riguardano l'ospedale Sheikh Hamed di Gaza. Nei giorni scorsi Israele aveva già accusato Hamas di usare come nascondiglio l’ospedale al-Shifa, il più importante di Gaza City, e l'ospedale Indonesiano, nel nord della Striscia. Secondo Israele, Hamas starebbe destinato parte delle strutture ad attività militari, utilizzando le ambulanze per fare uscire i suoi miliziani da Gaza via Rafah, rallentando così gli sforzi per evacuare gli stranieri. Hagari ha anche aggiunto che alla base dello Sheikh Hamed è stato individuato l'ingresso a un tunnel e che dallo stesso edificio sarebbero partiti colpi di arma da fuoco contro i soldati israeliani. L’ospedale Indonesiano sarebbe poi stato costruito sopra strutture militari già esistenti, e anche da partirebbero razzi e colpi di artiglieria. Il portavoce israeliano ha quindi concluso dichiarando che le riserve di carburante destinate alle attività mediche vengono sequestrate da Hamas e ai civili viene negata la possibilitá di abbandonare l’area settentrionale della Striscia di Gaza. Si stima che sono circa 800.000 i palestinesi fino ad ora scappati verso sud  dalla zona settentrionale dell'enclave e che centinaia di migliaia sono ancoa intrappolate a nord, ostaggio dei miliziani che ne impediscono la fuga.

Nella notte di sabato, Israele ha effettuato un raid nel sud della Striscia. L'attività, mirata a preparare l’area per le prossime fasi di guerra, è stata condotta da forze di ingegneria da combattimento e carri armati guidati dalla Divisione di Gaza. Sono stati mappati gli edifici e ripulita l'area dagli ordigni esplosivi. Durante l'operazione le truppe israeliena hanno ingagiato uno scontro a fuoco con una cellula di Hamas uccidendo 14 terroristi usciti da un tunnel. I media palestinesi hanno, inoltre, riferito che Israele ha bombardato una casa appartenente al capo del politburo di Hamas, Ismail Haniyeh, nel quartiere Al-Shathi, a Gaza.

Ai confini con il Libano, le IDF rispondono al fuoco di Hezbollah: continua il lancio di missili contro i tank israeliani, l'artiglieria, gli aerei da combattimento e contro le aree residenziali prospicemti la linea blue. Le IDF mantengono elevato il livello di prontezza, bombardando i posti di comando, le postazioni di lancio e i depositi di armi. Sabato, il braccio armato del movimento sciita libanese ha lanciato un missile anticarro in direzione di Metula e domenica è stato identificato e intercettato un UAV che volava dal profondo del Libano verso Israele. Inoltre, domenica sono stati lanciati razzi dalla contro il moshav Avivim, nel nord di Israele, ed è stato identificato un incendio nell’area circostante il kibbutz di Malkia.

Sul fronte interno la difesa missilistica attiva continua a svolgere un ruolo importante nel mantenimento della sicurezza e della stabilità: sabato il sistema Arrow ha intercettato un razzo a lunga gittata lanciato da Hamas contro il Consigli regionale di Arava, a sud del Mar Morto. In Giudea e Samaria le IDF e l'ISA hanno arrestato nell'ultimo mese 850 palestinesi, tutti sospettati di attività terroristiche riconducibili ad Hamas. Sempre in Cisgiordania, un palestinese è stato ucciso in uno scontro tra manifestanti e l'esercito israeliano, nel villaggio di Sair, vicino Hebron. L'incidente è avvenuto durante un'operazione dell'esercito, arrivato nel villaggio per mappare la casa di un ragazzo palestinese di 16 anni autore nei mesi scorsi di un attentato a Gerusalemme, aggressione nella quale era stata uccisa una poliziotta israeliana. Un'unità operativa speciale delle IDF ha anche condotto con successo un raid a Tulkarem, con conseguente eliminazione di figure chiave all'interno delle organizzazioni terroristiche che operano in Cisgiordania. Tra le persone uccise spiccano i nomi di Jihad Maharaj Shahadah, comandante del Battaglione di risposta rapida, un gruppo emergente affiliato all'organizzazione terroristica palestinese Brigata dei Martiri di al-Aqsa, ed Ezz Eddin Awad, comandante dell'ala militare di Hamas a Tulkarem.

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha messo in guardia il leader sciita del movimento libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, dall’attaccare lo Stato ebraico. In visita alle truppe delle IDF nel nord di Israele, Gallant ha chiarito le che la priorità rimane la Striscia di Gaza: "Non intendiamo entrare in una guerra nel nord, ma siamo preparati a qualsiasi compito. L’aeronautica mantiene la maggior parte della sua potenza di fuoco sull’arena libanese, contro Hezbollah". Il ministro ha poi aggiunto che il leader del Movimento islamico di resistenza, Yahya Sinwar, "ha commesso un errore fatale e ha segnato il destino di Hamas e quello di Gaza. Se Nasrallah commettesse un errore simile, segnerebbe il destino del Libano". La dichiarazione arriva il giorno dopo il discorso pubblico del leader sciita libanese, il primo dallo scopio dell'ultima guerra tra Hamas e Israele. Di fronte alle telecamere della tv Al Manar, emittente controllata da Hezbollah, Nasrallah ha affermato che "tutte le opzioni" sono aperte e che l'espansone del conflitto è possobile, ma che comunque il "7 ottobre è stata un'operazione palestinese al 100%, portata avanti dai palestinesi per la causa palestinese, senza alcuna relazione con le questioni regionali".