giovedì, novembre 02, 2023

Guerra Hamas-Israele: aggiornamento 2 novembre

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno violato la prima linea di Hamas e sono entrate a Gaza City: Tzahal ha operato all'interno del quartiere di  Jabaliya, neutralizzando circa 50 terroristi, e con il supporto delle forze aeree e navali, ha continuato  le operazioni anche lungo tutta la Striscia di Gaza. Aerei da combattimento, ho elicotteri, UAV, navi militari e artiglieria stanno sostengo lo sforzo prodotto dalle  forze di terra, dirigendo e conducendo attacchi aerei simultanei in ottemperanza alle necessità operative.  Contrastati i tentativi di infiltrazione e centrati decine di obiettivi terroristici di Hamas, 12.000 dall'inizio dell'operazione, inclusi centri comando e centri operativi, posti di osservazione, postazioni di missili anticarro e rampe di lancio, centri logistici, depositi di munizioni e infrastrutture sotterranee. Nel corso della giornata Hamas e la Jihad palestinese hanno lanciato numerosi razzi verso le comunità che circondano la Striscia di Gaza e verso il sud e il centro di Israele; nel corso delle ultime 48 ore è risuonato l’allarme anche a Tel Aviv e Gerusalemme.  Le IDF hanno reso noto che dall'inizio della guerra,  sono stati uccisi in combattimento 24 soldati israeliani. 

La scorsa notte, durante intensi scontri verificatisi a nord di Gaza City, un'unità delle IDF è stata oggetto del fuoco nemico proveniente da un edificio civile, stabile ubicato nei pressi di una scuola, di un centro medico e di uffici governativi. I militari israeliani hanno risposto all'attacco e richiedendo il supporto aereo sono riusciti a neutralizzare la minaccia. Nell'ambito delle operazioni rivolte a  colpire la leadership tattica e di alto livello di Hamas, gli aerei da combattimento delle IDF hanno colpito il comandante del battaglione Beit Lahia della Brigata Nord di Hamas, Nasim Abu Ajina, terrorista palestinese che ha diretto il massacro del 7 ottobre nel Kibbutz Erez e Moshav Netiv HaAsara. Ieri l’attenzione è stata invece rivolta Ibrahim Biari, comandante del battaglione centrale Jabalia di Hamas, responsabile di una delle cellule coinvolte nell'attacco del 7 ottobre e di tutte le attività militari nel nord di Gaza dall'inizio della guerra. Distrutto il complesso da cui operava, ed altri edifici crollati a causa delle infrastrutture sotterranee presenti nella zona. Venerdì, le IDF hanno annunciato l’eliminazione di Mustafa Daloul, comandante di alto profilo  che ha avuto un ruolo centrale nelle battaglie in corso nella Striscia di Gaza. l’operazione, condotta dalle forze aeree israeliane, è stata guidata dall'intelligence militare e dall'agenzia di sicurezza interna Shin Bet.  Nell'ambito delle operazioni di terra , le IDF hanno  anche scansionato l'area di Beit Hanoun alla ricerca di attrezzature militari e materiali di intelligence, localizzando mappe e media, nonché numerose armi di vario tipo. Durante la notte ci sono stati altri attacchi dell'IDF contro i terroristi e le infrastrutture di Hamas, in particolare le postazioni missilistiche anticarro che avevano sparato sui soldati israeliani. Alcuni tunnel sono stati distrutti ed allagati. 

Sul fronte libanese continuano ad alternarsi attacchi riconducibili ad Hezbollah e a cellule terroristiche  diretta estensione della  Jihad Islamica Palestinese e del Movimento di Resistenza Palestinese,  Hamas. Martedì, i miliziani sciiti hanno attaccato le posizioni israeliane utilizzando missili anticarro contro postazioni militari, e razzi e colpi di mortaio contro il villaggio di Tel Ahi. Nella notte, in risposta agli attacchi in corso, gli aerei da combattimento israeliani hanno effettuato attacchi in Libano distruggendo infrastrutture  e postazioni Hezbollah. Mercoledì, una cellula terroristica ha tentato di lanciare missili anticarro verso il territorio israeliano, nei pressi di Zar'it. L'incidente è avvenuto dopo che, secondo quanto riferito, un uomo armato aveva preso di mira un UAV israeliano che sorvolava un’area nei pressi del  Monte Hermon. Un carro armato ha intercettato il segnale di ricerca del radar e ha risposto al fuoco colpendo l’unità lancia missili. I miliziani hanno anche aperto il fuoco contro il territorio israeliano di Yiftah; non sono stati segnalati feriti e Tzahal ha risposto all'attacco sparando contro l'orgine della minaccia. In conferenza stampa, il portavoce delle IDF, contrammiraglio Daniel, ha ricordato che: “La nostra politica è chiara: colpiremo in risposta a qualsiasi tentativo di attacco ed elimineremo qualsiasi cellula terroristica che tenti di infiltrarsi o provi a sparare contro il territorio israeliano”.  Nelle ultime settimane, la milizia iraniana "Imam Hussein Brigade", inizialmente stabilita in Siria, si è spostata nel sud del Libano in supporto aisle unità di Hezbollah. Le IDF hanno rivelato l'informazione giovedì, indicando che nelle ultime settimane la brigata Imam Hussein ha già preso parte a diversi attacchi contro Israele. Dall’inizio del conflitto, sono migliaia i civili libanesi che di propria iniziativa hanno evacuato il Libano meridionale.            

Sempre ieri, un missile terra-terra lanciato verso il territorio israeliano dalla  coste del Mar Rosso è stato intercettato con successo dal sistema di difesa aerea “Arrow”. Nelle stesse ore, l’aviazione a fatto decollare due aerei da combattimento per intercettare un’altra minaccia aerea nei pressi di Eliat: non sono state identificate infiltrazioni nel territorio israeliano.  Dopo una serie di attacchi da parte dei militanti yemeniti Houthi sostenuti dall’Iran, Israele ha inviato nel  Mar Rosso una corvetta lancia missili Sa’ar 5, unità da combattimento paragonabile ad una fregata dotata dotata di vari sistemi d’arma, tra cui missili antinave Harpoon e missili terra-aria Barak, e dei sistemi di difesa ravvicinata Phalanx (CIWS) da 20 mm, con sistema di controllo del fuoco automatizzato e sensore a infrarossi (FLIR) lungimirante per rendere l'arma efficace contro bersagli di superficie, e Typhoon da 25 mm. Gli Stati Uniti hanno già rafforzato la presenza nel Mar Rosso con diverse navi da combattimento, unità cacciatorpediniere lanciamissili, una nave d’assalto anfibio e una nave da sbarco. Le IDF hanno reso noto che al momento  le minacce aeree sono state tutte intercettate al di fuori del territorio israeliano e che alcune di esse sono state abbattute da aerei da combattimento.

La guerra varca di nuovo i confini e torna a coinvolgere le truppe americane: due droni armati hanno preso di mira la base aerea irachena di Ain al-Asad, struttura che ospita le forze statunitensi e quelle della coalizione internazionale nell'Iraq occidentale. L'aggressione, avvenuta nelle prime ore di martedì, non ha fortunatamente causato vittime o danni. Dallo scorso 7 ottobre, il numero degli attacchi contro le forze della coalizione in Medio Oriente è aumentato sensibilmente. Tra il 17 e il 30 ottobre, le basi che ospitano le truppe americane sono state attaccate 23 volte, 14 in Iraq e 9 in Siria. La matrice dell'attacco potrebbe essere riconducibile ai gruppi armati filo iraniani in Iraq, che in più occasioni hanno minacciato di prendere di mira gli interessi statunitensi in Medio Oriente se Washington fosse intervenuta a sostegno du Israele nella guerra contro Hamas. Mercoledì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di sostenere una "pausa" umanitaria che aiuterebbe a liberare gli ostaggi di Hamas. La dichiarazione è stata fatta durante un evento elettorale quando Biden è stato interrotto da un manifestante che chiedeva un cessate il fuoco nella guerra Israele-Hamas. 

Secondo quanto pubblicato dal Wall Street Journal, il gruppo paramilitare russo Wagner sta valutando la possibilità di fornire il sistema di difesa aerea SA-22 (Pantsir-S) al braccio armato del movimento sciita libanese Hezbollah. Ciò avviene alla luce dell'andamento della guerra a Gaza e delle crescenti tensioni al confine israelo-libanese. A Washington non è arrivata alcuna conferma che il sistema di difesa aerea sia già stato inviato in Libano, ma secondo fonti intelligence contatti tra Wagner ed Hezbollah sarebbero attualmente in corso. In questo momento, in Siria sono già presenti forze del gruppo paramilitare russo, forze di Hezbollah e unità di Pasdaran iraniani.

Il sistema SA-22 è progettato per intercettare aerei e missili da crociera, ha una gittata di 20 km contro bersagli aerei e di 3 km contro proietti d'artiglieria ed è armato con 12 missili terra-aria 57E6 teleguidati o 57E6-E a due stadi radio-guidati a combustibile solido. Il radar SOTS del Pantsir-S2 è in grado di rilevare bersagli a più di 40 km di distanza e di tracciarli a partire 25 km di distanza. Inoltre, può tracciare bersagli terrestri e dispone di un sistema IFF integrato. 

 In Cisgiordania la polizia distrettuale di Gerusalemme e lo Shin Bet hanno arrestato due palestinesi sospettati di pianificare un attentato. In un appartemento nel quartiere di Shoafat, Gerusalemme est, le forze di sicurezza hanno rinvenuti materiali esplosivi, sostanze chimiche, contenitori e istruzioni operative per la preparazione di carichee che i due sospettati avrebbero, presumibilmente, utilizzato per un attacco combinato con una cellula terroristica. Dalle indagini dello Shin Bet e dell'ufficio del procuratore distrettuale di Gerusalemme risulta che i due arrestati suano entrati in contatto con agenti di un'organizzazione terroristica nei territori palestinesi. Sempre in Cisgiordania, un cittadino israeliano è stato ucciso oggi nei pressi di Hasharon. Secondo quanto pubblicato dai media israeliani, la vittima sarebbe stata centrata mentre guidava da colpi di arma da fuoco sparati da un palestinese che si è poi dileguato. 

Sul fronte sud, le forze israeliane operano in tre aree principali: la parte nord-orientale della Striscia di Gaza, intorno alla periferia di Beit Hanoun, da dove procedono verso sud; il fianco nord-occidentale, Al Karama, dove operano con l'obiettivo di scendere fino ad Al Rashid, la principale strada costiera; la zona a sud della stessa Gaza City, più precisamente all'incrocio Salah al-Din Netzerim, nodo cruciale per tagliare la Striscia ed evitare che Hamas possa rifornire la prima linea. L'obiettivo dell'esercito israeliano è anche quello di identificare i centri chiave di Hamas, raggiungere il più velocemente possibile la strada costiera e circondare sostanzialmente Gaza City. Ciò consentirebbe alle forze di terra di entrare in città da più direzioni. (IT Log Defence)

Foto Getty Images via AFP, i24News